Due parole due sulla tecnologia Touch screen

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Molti si chiedono come mai un i-phone funziona solo utilizzando i polpastrelli delle dita (per selezionare o scorrere informazioni sul display) e non anche con pennini, matite o altro.

Per spiegarne i motivi  occorre spendere due parole sulle differenze principali tra schermi touch screen di tipo resistivo (come quello, per esempio, del Nokia 5800) e touch screen di tipo capacitivo (come quello, per esempio, dell’I-phone o dell’I-pad).

Va detto innanzi tutto che gli schermi resistivi sono basati su una tecnologia molto più vecchia rispetto a quella che caratterizza i display capacitivi: risale al 1995 il primo prototipo di tecnologia resistiva.

Il touchscreen di tipo resistivo basa il suo funzionamento su resistenza elettrica: premendo lo schermo si crea un contatto tra due strati conduttori elettricità. Il dispositivo traccia le coordinate posizionali del contatto comunicando i dati al sistema operativo. Adottano questo tipo di schermo tutti i terminali touchscreen della Nokia ma anche moltissimi altri cellulari.

Il touchscreen capacitivo genera un flusso di elettroni attraverso la superficie del display: quando un oggetto capacitivo, come le dita umane, toccano (o semplicemente sfiorano) lo schermo il flusso di elettroni si distorce. Il dispositivo, tramite dei sensori posizionati in ciascun angolo del display, rileva la distorsione e assegna le coordinate del tocco. Ecco perchè su schermi capacitivi non è possibile utilizzare oggetti inanimati come ad esempio i pennini.

Caratteristiche degli Schermi Resistivi

Costituiti da due strati di materiale plastico, separati da uno spazio. Ognuno di questi strati sovrapposti ha la superficie interna ricoperta di materiale conduttore. Quando si crea un contatto tra due strati si ha conduzione di elettricità. Il sistema traccia le coordinate di contatto e le traduce di conseguenza.

Questa tecnologia è la più economica e di conseguenza la più utilizzata, nonché la meno prestante. Infatti lo schermo non è completamente traslucido e ne risentono la luminosità e la qualità. Infine, per dare la botta finale, è anche la meno longeva, col passare del tempo gli schermi resistivi sono più soggetti ad una perdita di reattività rispetto a quelli capacitivi.

Caratteristiche degli Schermi Capacitivi

Composti da un pannello di vetro ricoperto da un sottile strato di ossido metallico sulla parte esterna. Ai quattro angoli del pannello viene applicata una tensione che crea un campo elettrico uniforme su tutta la superficie dello schermo per via dell’ossido di metallo. Quando il dito tocca lo schermo, il campo elettrico subisce una variazione e le coordinate su schermo vengono rilevate misurando la caduta di tensione nel punto toccato.

Dunque da come si evince, la credenza della conduzione di calore è solo un’utopia.

Relativamente più resistenti, anche se più soggetti a graffi e abrasioni che possono renderli meno sensibili, la qualità delle immagini è relativamente superiore per nitidezza e luminosità, grazie ad una maggiore trasparenza.

Di seguito un confronto tra le due tecnologie riportata nell’esperienza di Steve Lichfield di allaboutsymbian

  • Visibilità in ambienti interni
    • Resistivo: tipicamente ottima.
    • Capacitivo: tipicamente ottima.
  • Visibilità in ambienti esterni
    • Resistivo: tipicamente povera, lo strato extra riflette troppo la luce ambientale.
    • Capacitivo: tipicamente ottima.
  • Sensibilità al tocco
    • Resistivo: la pressione, di cui abbiamo bisogno per effettuare il contatto con lo schermo, può essere effettuata con le dita (anche con i guanti), unghie, pennini, etc. L’uso del pennino è fondamentale per il mercato asiatico e ovunque laddove il riconoscimento dei caratteri è rilevante.
    • Capacitivo: anche il minimo contatto delle vostra dita, ricche di elettroni, con il display è sufficiente per attivare la capacità di rilevamento. Non funziona con oggetti inanimati, unghie o guanti. Il riconoscimento della scrittura manuale è quindi problematica.
  • Accuratezza
    • Resistivo: preciso almeno quanti sono i pixel della risoluzione, come si può vedere quando si disegna (o scrivono caratteri) con un pennino. Utile per il riconoscimento della scrittura manuale e le interfacce con elementi di controllo piccoli.
    • Capacitivo: una precisione di pochi pixel, in teoria, ma seriamente limitato dalla dimensione fisica delle vostra dita, che rendono difficile premere accuratamente il controllo o selezionare un elemento sullo schermo di dimensioni inferiori a 1cm quadrato.
  • Costo
    • Resistivo: economico da utilizzare nel design di un cellulare
    • Capacitivo: decisamente più costoso di schermi resistivi, tra il 10% e 50%, a seconda del dispositivo che si parli. Per un cellulare di fascia alta, il costo extra può non essere importante ma per un telefono di fascia media potrebbe essere proibitivo.
  • Multitouch
    • Resistivo: nessuno, senza re-engineering in cui uno schermo resistivo è cablato in un dispositivo elettronico.
    • Capacitivo: dipende dall’implementazione e dal software. Utilizzato nell’iPhone e sull’HTC G1.
  • Robustezza
    • Resistivo: La natura stessa degli schermi resistivi denota che il loro strato superiore è morbido, soffice abbastanza per premere verso il basso. Questo rende vulnerabile lo schermo a graffi e altri danni minori. Uno schermo resistivo richiede frequenti calibrazioni. Tuttavia, uno strato resistivo sullo schermo di plastica fa in modo che questi dispositivi, già robusti, non si rompano con una caduta.
    • Capacitivo: Essendo di vetro può essere utilizzato come strato esterno. Anche se non invulnerabile (e certamente inclini a rottura agli impatti più forti), il vetro è più resistente a graffi e imperfezioni.
  • Igiene
    • Resistivo: poiché il tocco è effettuato con un pennino, ci sono meno probabilità di ditate e germi.
    • Capacitivo: ditate inevitabili, ma essendo in vetro permette una facile e veloce pulizia.
  • Fattori ambientali
    • Resistivo: Nokia ha testato che il Nokia 5800, come tutti i loro telefoni, lavora bene tra i -15°C e i +55°C ed a tutte le umidità.
    • Capacitivo: le temperature tipiche in cui lavoro sono tra gli 0°C e i 35°C, richiede almeno 5% di umidità (per lavorare alle capacità effettive).

Fonte informaniaci, jbrasco

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