Un team di ricercatori dell'Università di Cambridge e di Microsoft ha scoperto che la sola analisi dei "mi piace" permette di ricavare un'enorme mole di informazioni personali a partire da orientamento politico e sessuale. Michal Kosinski (Psychometric Centre): "Elevati rischi per la privacy"

Dal tasto “mi piace” di Facebook si può ricavare una mole di dati sulla vita personale dell’utente. Lo hanno scoperto ricercatori del Cambridge’s Psychometrics Centre, in collaborazione con Microsoft Research Cambridge, che hanno analizzato i dati relativi ai loro “like” messi a disposizione volontariamente da oltre 58.000 utenti attraverso myPersonality, un’applicazione di Fb realizzata ad hoc per l’esperimento.

In particolare lo studio ha catalogato i like di Facebook come una “classe generica” di registrazione digitale, simile alle ricerche sul web e alla “history” del browsing (la lista dei siti visitati online).

Dalla ricerca è emerso che, dall’analisi automatizzata dei soli “mi piace”, si possono dedurre con sorprendente accuratezza razza, età, IQ, preferenze sessuali, tipo di personalità, uso di particolari sostanze e opinioni politiche dell’utente. L’algoritmo utilizzato per “scandagliare” i “like” arriva  in alcuni casi al 95% di accuratezza.

In particolare il modello statistico adoperato dai ricercatori è risultato accurato all’88% per determinare il sesso maschile, al 95% per distinguere gli afro-americani dai caucasici e all’85% per distinguere repubblicani da democratici.

Il modello statistico ha peraltro utilizzato percorsi non scontati: solo il 5% dei gay, per esempio, aveva segnato con “mi piace” l’idea dei matrimoni fra persone dello stesso sesso, però l’algoritmo ha dedotto l’orientamento sessuale analizzando i film o i programmi televisivi più seguiti, così come le canzoni preferite.

Sottolineando il potenziale di questa scoperta per il marketing “targetizzato”, i ricercatori ne hanno anche evidenziato i rischi per la privacy.

“Crediamo che i nostri risultati basati sui like di Facebook – ha detto - Michal Kosinski, Operations Director del Psychometric Centre, che ha condotto la ricerca con il college di Cambridge David Stillwell e Thore Graepel di Microsoft Research – si possano applicare a una varietà di comportamenti online. E considerata la molteplicità di tracce digitali che le persone si lasciano dietro, sta diventando sempre più difficile per gli individui esercitare un controllo su questo fenomeno. Sono un grande fan di Fb – ha concluso – ma posso immaginare situazioni in cui svelare opinioni politiche o preferenze sessuali di un individuo possa minacciarne la libertà o addirittura causarne la morte”.

 

Tratto da: WebMasterPoint.org

Doppio segno negativo per il settore dell’Information e Communications Technology. Da una parte si registra il -4% del comparto informatica, dall’altra il -35,% di quello delle telecomunicazioni. Attualmente i due segmenti di mercato valgono rispettivamente 16,9 e 39,8 miliardi di euro. Eppure, ed è questo il dato più preoccupante, a livello mondiale, l’economia digitale è cresciuta, in barba alla crisi internazionale, del 5,2%. Di più, sia amplia il gap tra paesi avanzati ed emergenti. La fotografia della situazione è stata scattata da Assinform con il Rapporto 2013, lo studio annuale dell’Associazione aderente a Confindustria.

In calo anche gli acquisti di computer, console, smartbox e stampanti. Il segno positivo spunta in riferimento alla vendita di smartphone, tablet e smart TV. In particolare, per quanto riguarda la telefonia, la diffusione degli smartphone registra un +62% pari a 8,6 milioni. In parallelo scende quella dei cellulari tradizionali. Sulle tavolette multifunzione, invece, gli acquisti sono cresciuti del 139,2% superando l’asticella dei 2 milioni di pezzi. Tuttavia in termini di incassi la quota si ferma a +69,1% (798 milioni) rispetto allo scorso anno per via del calo dei prezzi.

Di positivo ci sono le Agende Digitali Regionali, le Smart Cities e Smart Communities, le innovazioni di prodotto e di servizio grazie all’ICT, l’ampliamento degli interlocutori e degli spender delle imprese, la diffusione del cloud computing per le medie e grandi imprese, i nuovi dispositivi e modelli di interazione multimediale.

E per il futuro? Spiega Paolo Angelucci, presidente dell’Associazione nazionale delle imprese IT: "In assenza di interventi specifici tesi a cambiare questi trend, le stime per il 2013 non possono non essere segnate da un profondo pessimismo: ci attendiamo, infatti, un’ulteriore discesa del Global Digital Market del -3,6%, con l’IT tradizionale in caduta libera a -5,8%, fatto che avrà pesanti ricadute soprattutto sull’occupazione essendo un settore labour intensive che attualmente impiega circa 400.000 addetti".

Individuate anche le soluzioni per uscire dalla crisi: accelerare il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale, rendere il credito di imposta per la ricerca e l’innovazione una misura strutturale, trovare una rapida soluzione al problema dei debiti della pubblica amministrazione verso le imprese, finanziamenti più facili per le aziende innovative.

L'IRCCS San Raffaele Pisana sbarca a Venezia all'European Network Workshop on Systems Medicine, l'evento che dal 18 al 20 ottobre riunisce tra i più indiscussi ricercatori europei che si dedicano all'innovativa disciplina nata per fronteggiare la complessità in medicina.

Nel corso del congresso internazionale il Vice Direttore Scientifico dell'Istituto, Alfredo Cesario insieme alla ricercatrice Alessandra Frustaci, presenterà al pool di esperti la piattaforma clinico-informatica, tra le più grandi a livello europeo per numero di pazienti osservati e patologie di riferimento, dedicata alla "System Medicine" ed in uso presso l'IRCCS.

<<La Systems Medicine>> spiega Cesario, "è l'approccio olistico alla medicina che, superando quello analitico, settoriale e tradizionale si riappropria del malato nella sua interezza e nel rispetto della complessità che lo caratterizza mediante un metodo sistematico, integrato e multidisciplinare".

Il malato, dunque, e non la malattia. Per un approccio di cura preventivo, predittivo, partecipatorio e personalizzato. <<La medicina delle 4P>> interviene lo scienziato di via della Pisana, "una rivoluzionaria architettura clinica basata su una visione generale e d'insieme del paziente. Punto di forza oggi del nostro Istituto scientifico che utilizzando i sofisticati e all'avanguardia strumenti dell'informatica, della matematica e dell'ingegneria dispone oggi di una struttura di analisi multi-livello di dati clinici e biologici di migliaia di pazienti".

Gli approfondimenti su www.sanraffaele.it

Uno studio condotto per conto di Ca su 337 aziende europee evidenzia come una gestione evoluta delle identità sia vitale per lo sviluppo di nuovo business. Il 70 per cento dei Cio italiani intervistati già utilizza o ha in progetto di utilizzare dei social media per l’identificazione e la comunicazione con potenziali clienti. E prende piede il concetto di Bring Your Own Identity.

“L’identità digitale è il nuovo perimetro della security e il nuovo perimetro dell’azienda”: questo è uno degli aspetti che tracciano la nuova tendenza nel campo dell’identity management. “La sicurezza – il concetto è di Antonio Rizzi, Sr Services Director di CA Technologies - è vista oggi come vero abilitatore di business in chiave social: con il cloud sono svaniti i perimetri delle applicazioni e l’identità dell’utente assume un ruolo centrale nell’ottica della gestione degli accessi ai dati e alle informazioni critiche”.

Se la domanda di soluzioni di identity e access management da parte delle aziende europee è in continua crescita non è quindi un caso in relazione alle mutate modalità con le quali un’azienda porta avanti le proprie operation. Perchè è emersa la necessità di consentire a un numero sempre maggiore di utenti esterni (dipendenti, partner, fornitori o clienti) di accedere alle applicazioni aziendali, è aumentato l’utilizzo di servizi in cloud ed è diventato strategico il ruolo dei social media all’interno delle organizzazioni di qualsiasi settore.

L’esempio più evidente riguarda proprio i social network. E Rizzi lo argomenta su più livelli. Il Crm aziendale è connesso con il profilo social del cliente finale e si attiva con l’obiettivo di consolidare e migliorare la customer experience. Il discorso vale anche per i servizi della Pubblica Amministrazione locale resi disponibili online ai singoli cittadini o tramite apposita carta servizi (che può essere sincronizzata con il device mobile tramite apposita app). O per le banche: con le tecnologie di nuova generazione, è possibile autenticarsi con lo smartphone ai servizi online sostituendo la classica chiavetta token con password “usa e getta” utilizzata per l’accesso al proprio profilo da pc fissi.
 
Questo, per lo meno, è il punto di vista di CA, che sul piatto dell’offerta destinata alle grandi aziende mette il plus dichiarato di una soluzione Saas, CloudMinder, che si combina a quella on premise e che rappresenta un “crocevia” in cui convergono diversi componenti, piattaforme cloud, applicazioni nella nuvola (Office 365 o Google Docs, Salesforce, Cisco WebEx) e mobili. Con quale finalità? Consentire all’identità digitale di interoperare in tutti i suoi ambienti.

Design e cultura, design e comunicazione visiva, design e strategia. Sono gli argomenti di dibattito dei prossimi incontri milanesi di “Boxing Design” che vede ancora una volta l’Università San Raffaele di Roma, con il suo Corso di Laurea in Moda e Design, tra i protagonisti.

Tre gli appuntamenti che si svolgono contestualmente a “Viscom 2012 - mostra internazionale di Comunicazione visiva” e alla autorevole “Settimana della Comunicazione”: “Culture & Design” giovedì 4 ottobre alle ore 14.00 presso la Fiera Viscom - Milano Rho, “Exhibition & Design” alle ore 18.30 presso la Multicenter Mondadori di Piazza Duomo e “Customisation & Design” venerdì 5 ottobre ancora a Viscom -  Milano Rho alle ore 14.00.

Il Design, dunque, come mezzo per rilanciare la cultura ed i luoghi nei quali essa si manifesta ed il design per dare nuova linfa all’alternativa virtuosa dell’atelier, del “su misura”, del “sartoriale” in grado di sintonizzarsi con la domanda crescente d’autenticità e originalità rispetto ad un mercato sempre più commerciale e standardizzato.

«Il Design», spiega Dalia Gallico, curatrice di “Boxing Design” e Presidente del Corso di Laurea dell’ateneo, «oggi non è più - impropriamente - sinonimo di qualità estetica dell’oggetto, ma è sempre più allineato al significato anglosassone di cultura e metodi di progettazione. Di rigoroso sviluppo di un prodotto e di un servizio coerente con i bisogni, i modelli di fruizione e le aspettative simbolico/emozionali degli utilizzatori». «E’ su questo concetto più complesso», commenta Gallico, «che si articola il nostro corso di laurea. E’ questa la sua specificità che lo contraddistingue e lo cataloga come corso innovativo ed avanzato. Design for Business & Business for Design».

Tutto sul Corso di Laurea in Moda e Design dell’Università San Raffaele su www.unisanraffaele.gov.it

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