Due parole due sulla tecnologia Touch screen

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Creato Giovedì, 23 Settembre 2010 11:08
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Molti si chiedono come mai un i-phone funziona solo utilizzando i polpastrelli delle dita (per selezionare o scorrere informazioni sul display) e non anche con pennini, matite o altro.

Per spiegarne i motivi  occorre spendere due parole sulle differenze principali tra schermi touch screen di tipo resistivo (come quello, per esempio, del Nokia 5800) e touch screen di tipo capacitivo (come quello, per esempio, dell’I-phone o dell’I-pad).

Va detto innanzi tutto che gli schermi resistivi sono basati su una tecnologia molto più vecchia rispetto a quella che caratterizza i display capacitivi: risale al 1995 il primo prototipo di tecnologia resistiva.

Il touchscreen di tipo resistivo basa il suo funzionamento su resistenza elettrica: premendo lo schermo si crea un contatto tra due strati conduttori elettricità. Il dispositivo traccia le coordinate posizionali del contatto comunicando i dati al sistema operativo. Adottano questo tipo di schermo tutti i terminali touchscreen della Nokia ma anche moltissimi altri cellulari.

Il touchscreen capacitivo genera un flusso di elettroni attraverso la superficie del display: quando un oggetto capacitivo, come le dita umane, toccano (o semplicemente sfiorano) lo schermo il flusso di elettroni si distorce. Il dispositivo, tramite dei sensori posizionati in ciascun angolo del display, rileva la distorsione e assegna le coordinate del tocco. Ecco perchè su schermi capacitivi non è possibile utilizzare oggetti inanimati come ad esempio i pennini.

Caratteristiche degli Schermi Resistivi

Costituiti da due strati di materiale plastico, separati da uno spazio. Ognuno di questi strati sovrapposti ha la superficie interna ricoperta di materiale conduttore. Quando si crea un contatto tra due strati si ha conduzione di elettricità. Il sistema traccia le coordinate di contatto e le traduce di conseguenza.

Questa tecnologia è la più economica e di conseguenza la più utilizzata, nonché la meno prestante. Infatti lo schermo non è completamente traslucido e ne risentono la luminosità e la qualità. Infine, per dare la botta finale, è anche la meno longeva, col passare del tempo gli schermi resistivi sono più soggetti ad una perdita di reattività rispetto a quelli capacitivi.

Caratteristiche degli Schermi Capacitivi

Composti da un pannello di vetro ricoperto da un sottile strato di ossido metallico sulla parte esterna. Ai quattro angoli del pannello viene applicata una tensione che crea un campo elettrico uniforme su tutta la superficie dello schermo per via dell’ossido di metallo. Quando il dito tocca lo schermo, il campo elettrico subisce una variazione e le coordinate su schermo vengono rilevate misurando la caduta di tensione nel punto toccato.

Dunque da come si evince, la credenza della conduzione di calore è solo un’utopia.

Relativamente più resistenti, anche se più soggetti a graffi e abrasioni che possono renderli meno sensibili, la qualità delle immagini è relativamente superiore per nitidezza e luminosità, grazie ad una maggiore trasparenza.

Di seguito un confronto tra le due tecnologie riportata nell’esperienza di Steve Lichfield di allaboutsymbian

Fonte informaniaci, jbrasco